Per info, collaborazioni e proposte scrivete a:

martedì 21 dicembre 2010

La ricchezza del cibo povero

L'immaginario collettivo e idealizzato del nostro paese è il cibo ed è noto come tale concezione sia diffusa anche al di là dei confini nazionali, per questo gli alimenti italiani rappresentano una risorsa che si avvale d’importanza culturale e al contempo economica e turistica e deve dunque essere non solo custodito ma anche conosciuto, riconosciuto ed incentivato; eppure la quotidiana e frenetica corsa contro il tempo investe a tutt'oggi anche l'area culinaria dove ad imperare è la logica del "junk food", il "cibo spazzatura" che spesso troneggia sulle nostre tavole. Questa è l'era dove non esiste più stagionalità e nel quale è il tempo, nella sua accezione più breve, a primeggiare a discapito del gusto, la ricerca del sapore lascia dunque il posto alla velocità e a pasti frugali. Tuttavia c'è ancora chi rifugge dalla vita metropolitana e si ristora nei sapori della tradizione percorrendo così un cammino a ritroso lungo la via della tipicità. Adepti all'idea di ritornare alle radici sono i promotori della cucina Lariana che, come tante altre, è connotata da tipicità dei prodotti e tradizioni autoctone. Questa cucina nasce da un popolo che trova la bellezza del cibo, la sua genuinità e l'energia per soddisfare il proprio fabbisogno quotidiano anche dagli alimenti più poveri. Nelle terre comasche si avvia un dilagare crescente di ricette basate su piatti semplici, perchè in quel contesto è la fame a dominare. Il contesto cambia, la fame scompare ma quei piatti ricavati dalla semplicità tengono duro, non rimangano un ricordo dei tempi passati, del periodo della fame, no: si ergono a baluardo di una cucina che trova la forza di nascere da poco e nulla, di un'arte culinaria appresa dalle tavole imbadite dei ricchi signori milanesi possessori di fastose ville sul lago e di cui  i comaschi erano solo domestici e addetti alle cucine.
I sapori della montagna, della collina e del lago si uniscono e mescolano per dar vita a prelibatezze che rendono la gastronomia di Como e Provincia  una bontà per il gusto e una dolce riscoperta per la memoria.

1 commento:

Maria Assunta ha detto...

bravi avete fatto un bel lavoro!