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mercoledì 29 dicembre 2010

Masigott: trionfo della pasticceria Sartori

Ho ciappà i pussé mej di condiment
I ho messedà cont i savor de la Brianza
G'ho taccà là un grizzen de sentiment,
Cont olî de gombet in abondanza,
Adess disem, o gent, sa va fà nagott,
L'é minga on portent 'sto Masigott?

Non vi è dubbio che le parole migliori per rendere omaggio al tipico dolce Erbese siano quelle dedicate dallo stesso Sartori in una poesia al Masigott; ed è grazie a lui e all'antica ricetta che il dolce giunge a noi fino ad essere riconosciuto prodotto tipico.
"Da dolce creato appositamente per la festa pagana di fine raccolto e celebrata la terza Domenica di Ottobre è diventato un protagonista di tutto l'anno e perfino una delizia per i palati tedeschi" è così che Roberta Sartori, una delle proprietarie della pasticceria Sartori di Erba, parla del dolce accogliendoci gentilmente.
"Nella preparazione vi è grande cura verso la qualità, il gusto e le caratteristiche di alta digeribilità" continua la Sartori.
Concetto profondo è quello del sapore e della ricerca verso di esso, tanto che la famiglia Sartori si impegna a promuovere la ricerca del gusto partire dalle scuole elementari mediante una rieducazione al sapore poichè siamo sempre più portati a ingurgitare piuttosto che assaporare.
Il nome deriva dal dialetto locale dove i masigott erano persone goffe e malvestite e si narra che dolci poveri e poco elaborati fossero destinati a queste categorie, i "masigott" una minoranza lo attribuisce invece a una polentina per imbrattare le porte.
Le origini di questo dolce non sono unicamente radicate nella leggenda ma trovano anche fondamento, come accennato, nella storia: nel XVI sec. Carlo Borromeo trasformò la tradizionale festa agricola di fine raccolto durante la quale si preparavano una vasta quantità di pietanze in sagra religiosa. In concomitanza con questa festa si svolgeva la celebrazione di Sant' Eufemia la quale dava il nome alla piazza dove si svolgeva la festa.


Nel corso del 700, Sant'Eufemia divenne il nome di una pietanza il cui ingrediente principale era la farina di granturco. Si pensa che proprio da questa pietanza abbia avuto origine il Masigott, ancora oggi il dolce tipico della festa di Sant'Eufemia che si festeggia il sabato e domenica della terza settimana di Ottobre con la tradizionale sagra dei Masigott.
Non lievitato il Masigott fin dal primo assaggio rivela la sua morbidezza, carattere dovuto dall'insieme dei suoi ingredienti ovvero: uovo, zucchero,burro, farina, fraina, uvetta, pinoli, scorza d'arancia, fecola, farina gialla e vaniglia; un' antica ricetta per uno storico dolce.

3 commenti:

carla ha detto...

Ho assaggiato questo dolce a casa di un amico ed è subito entrato nella mia lista di alimenti preferiti. Trovo molto interessante l'argomento del vostro blog!

Anonimo ha detto...

conosco questo dolce ed è molto buono..qualcuno mi sa consigliare un vino di accompagnamento? grazie!

Lucille&Matteo ha detto...

Come accompagnamento potrei consigliarti un Bonarda amabile Oltrepò pavese