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venerdì 7 gennaio 2011

Vespetrò: prestigio di ieri e di oggi del Triangolo Lariano

A Canz, Canzo, il paese più settentrionale della Brianza, in molti sono a ricordare il tradizionale Vespetrò e tra questi, c'è anche chi lo fa rivivere.
 Le citazioni nella guida turistica Baedeker a metà Ottocento come attrazione turistica gastronomica e una poesia dedicata da Sthendal sono i più vecchi apprezzamenti che il Vespetrò può vantare ma gli elogi ad oggi hanno anche una veste più informale infatti sono numerosi nel web i siti che dedicano alla ricetta ampio spazio elogiandone anche il preparato più casalingo.


L'antico liquore dal colore giallognolo altro stendardo della tradizione di Canzo e rinomato in tempi passati, trova a tutt'oggi approvazione in Francia luogo da qui probabilmente ha origine come liquore preparato dai militari Savoiardi per allietare le operazioni militari.
La produzione Lariana la si deve al farmacista Canzese Scannagatta che ne perfezionò la ricetta nel secolo scorso e lo imbottigliò. La ricetta, segreta, è un'infusione di coriandolo, anice, scorze d'arancia e finocchio.


La bevanda fu fino al 1960 venduta in bottiglie di vetro allungate e terminò nel 1991 ma la sua assenza dal mercato durò poco, nel 2008 infatti riapparse grazie alla famiglia Gandola che con attenzione seleziona oggi tra le erbe Lariane i suoi ingredienti riconducendo il Vespetrò al suo antico splendore.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il liquore più buono di sempre!!

BROTOD ha detto...

Informazioni interessanti. Grazie mille ..

www.penginapanonline.com