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martedì 4 gennaio 2011

Matoch: buono da matti

Uova, farina, lievito, zucchero, burro, sale, mandorle, amaretto, miele e fichi sono i protagonisti che compongono il gusto del Matoch. Basta digitarne il nome in rete che si crea una vera esplosione di informazioni.
Subito dal sito della Pro Loco di Olgiate Comasco, paese di cui il dolce è originario sappiamo giorno e ora in cui è nato: domenica 8 dicembre alle ore 17.
Correva l'anno 2002 quando è stata scritta un'importante pagina della storia della città si intuisce, mentre con chiaro orgoglio un membro dello staff della pasticceria Ghielmetti ci fa sapere:" il creatore è proprio il signor Alberto, il proprietario."
"In quell'anno era stato indetto dalla Pro Loco un concorso per eleggere quello che sarebbe poi diventato il dolce tipico del paese" ci spiega apprestandosi a mostrarci il dolce già all'aspetto goloso mentre una cliente ci conferma la sua bontà e ci racconta come il nome sia riconducibile "all'essere matti".
Mentre i fichi riportano alla memoria la pianta cresciuta sul campanile della chiesa, il nome è legato alla liberazione dalla pazzia ad opera di San Gerardo.
Il dolce poi è stato battezzato dagli Olgiatesi stessi chiamati a votare tra una rosa di tre nomi: "Ul matt", "Gerardino" e "Matoch" e ad oggi lo si può trovare in sei esercizi commerciali del paese aspettando, come si augurano ad Olgiate, di poterlo far conoscere sempre più.

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